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Piemonte, deliberazione n. 266 – Spese escluse dal patto di stabilità interno


Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di escludere dal saldo, valido ai fini del patto di stabilità interno, una somma incassata nel 2002 e risultante dal conto residui 2002.

L’ente ha premesso che la predetta somma, derivante da alienazione di immobili, è destinata alla compartecipazione delle spese di ristrutturazione ed ampliamento di una casa di riposo, i cui lavori sono stati effettivamente avviati nel corso dell’anno 2012.

I magistrati contabili del Piemonte, con la deliberazione 266/2014, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 5 dicembre, hanno ribadito che la disciplina legislativa relativa al Patto di stabilità interno è una norma di stretta interpretazione che definisce in modo univoco quali siano le voci che devono essere utilizzate per effettuare il calcolo dell’obbiettivo che ciascun ente locale deve raggiungere.

In materia di esclusioni dal patto di stabilità interno vige dunque il principio di tassatività.

Spetterà all’ente, sulla base della vigente disciplina legislativa, valutare se la fattispecie rientra nelle

specifiche tipologie di entrate e di spese escluse.

In particolare quanto alla esclusione dei pagamenti in conto capitale, l’articolo 1, comma 535, della legge di stabilità per il 2014 ha disposto l’esclusione, dal saldo finanziario valido ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno 2014, per un importo complessivo di 1.000 milioni di euro – di cui 850 milioni di euro ai comuni e 150 milioni di euro alle province – dei pagamenti in conto capitale sostenuti dalle province e dai comuni.

Quanto alla esclusione per un importo massimo di 500 milioni di euro per debiti di parte capitale già maturati al 31.12.2012 va osservato che, ai sensi dell’art. 1 commi 546 e 547 della l. n. 147/2013, i comuni interessati avrebbero dovuto indicare in via telematica, entro il 14.2.2014, gli spazi finanziari richiesti al M.E.F. per le conseguenti ripartizioni.

In esito alle richieste il Ministero ha provveduto alla distribuzione degli spazi con decreto del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato n. 17785 del 28.2.2014 (pubblicato in G.U. n. 81 del 7.4.2014) .

 


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