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Sicilia, deliberazione n. 89 – Pronuncia giurisdizionale che obbliga all’assunzione


Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla possibilità di procedere all’assunzione di una unità di personale in esecuzione di un provvedimento giurisdizionale.

L’ente ha premesso di non aver rispettato i vincoli finanziari imposti in materia di assunzione di personale a tempo indeterminato.

I magistrati contabili della Sicilia, con la deliberazione 89/2014, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 17 settembre, hanno evidenziato che la pronuncia giurisdizionale, in quanto esecutiva, non può essere disattesa dall’amministrazione, la quale è tenuta a darne esecuzione nei termini e nei contenuti in essa specificati, a meno che l’esecutività non venga sospesa in sede di eventuale appello.

Allo stesso modo l’ordine del giudice non consente all’ente di derogare ai vincoli posti dalla normativa vigente, come attualmente modificata dal recente d.l. 90/2014, convertito con legge 114/2014.

Ne consegue che, sul piano della sana gestione economico-finanziaria, l’esecuzione della pronuncia giurisdizionale comporta, comunque, che l’organo deliberativo dell’ente comunale adotti tutte le misure necessarie al rispetto degli equilibri finanziari, attraverso una oculata rimodulazione del bilancio, operata nell’ambito della propria discrezionalità amministrativo-politica, ad esempio, attraverso la compressione di altre voci di spesa o attraverso il correlativo aumento delle entrate, tali che la nuova spesa connessa all’assunzione produca un effetto neutro rispetto ai precedenti equilibri finanziari (nello stesso senso, Corte dei conti Sicilia, del. n. 64 e 65 del 2012).

 


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