Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla corretta quantificazione dell’indennità di funzione degli amministratori locali e dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali, stante l’incremento della popolazione residente.
In particolare, l’ente ha chiesto se l’indennità da corrispondere al Sindaco e agli Assessori sia da determinare sulla base delle popolazione residente nel biennio precedente, oppure non possa superare l’importo rideterminato in diminuzione, in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 1, comma 54 della legge 266/2005.
I magistrati contabili del Piemonte con la deliberazione 130/2014 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 2 luglio, hanno evidenziato che le Sezioni riunite in sede di controllo, con del. 1/2012, hanno confermato l’obbligo di computare l’ammontare delle indennità spettanti agli amministratori degli Enti locali, ai sensi dell’articolo 1, comma 54, della legge 266/2005, ovvero rideterminando in riduzione nella misura del 10%, l’ammontare dei compensi percepiti al 30 settembre 2005.
Di diverso avviso, tuttavia, il parere reso dalla sezione di controllo per il Veneto con delibera 1/2014, secondo cui l’adeguamento delle indennità spettanti al Sindaco ed agli Assessori deve avvenire sulla scorta del criterio indicato dall’articolo 156, comma 2, del Tuel, tenendo conto, cioè, della popolazione residente al 31 dicembre del penultimo anno precedente a quello in corso.
I magistrati contabili, attesa la necessità di un indirizzo interpretativo univoco in materia, hanno rimesso gli atti al Presidente della Corte dei conti, affinché sia valutata la possibilità di deferire alla sezione autonomie o alle sezioni riunite la questione di massima in ordine alla corretta quantificazione dell’ammontare delle indennità spettanti agli amministratori degli Enti locali a seguito dell’incremento della popolazione dell’ente.