Un sindaco ha chiesto un parere in merito al criterio da adottare per la riduzione del fondo destinato al trattamento accessorio del personale.
I magistrati contabili della Puglia, con la deliberazione 87/2014, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 19 maggio, hanno chiarito che, in merito alle modalità di calcolo della decurtazione del fondo destinato al trattamento accessorio del personale, sono stati proposti due diversi criteri: quello c.d. della media aritmetica e quello c.d. “pro rata”.
Nello specifico, la Ragioneria Generale dello Stato, nella circolare 12/2011 applica la riduzione del fondo in proporzione al personale in servizio, sulla base del raffronto tra il valore medio dei presenti nell’anno di riferimento ed il valore medio relativo all’anno 2010: la variazione percentuale tra le due consistenze medie del personale determina la misura della variazione da operarsi sul fondo.
Il secondo criterio è quello proposto dalla sezione regionale per il controllo della Lombardia nelle deliberazioni 287/2012 e 7/2014 che applica la riduzione in rapporto ai mutamenti delle erogazioni finanziarie e non della media del personale astrattamente considerata.
I magistrati contabili della Puglia hanno confermato il criterio indicato dalla sezione Lombardia, in quanto maggiormente equo rispetto al sistema della media dei dipendenti in servizio, poiché tiene conto della data di effettiva cessazione delle singole unità di personale e, quindi, del diritto maturato da queste ultime all’attribuzione del trattamento accessorio per il periodo di permanenza in servizio.
In senso opposto, si segnala corte dei conti, sez. contr. Liguria, deliberazione 84/2013.
Si ricorda che le problematiche inerenti la gestione del personale saranno approfondite nel ciclo di seminari “Vincoli assunzionali e di spesa: d.l. 101/2013, legge 147/2013 e Jobs act” in programma il 5 giugno 2014 a Firenze