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Gare: la firma va apposta in calce al documento


Deve essere esclusa la ditta che ha presentato l’offerta tecnica con le firme e i timbri sulla prima pagina e non in calce, ovvero in chiusura del documento.

Questo il principio espresso dal Tar Campania, sez. I, con la sentenza n. 4527 del 9 ottobre 2013, con la quale ha respinto il ricorso presentato da una società che era stata esclusa dalla procedura aperta per l’affidamento della progettazione ed esecuzione di alcuni lavori in considerazione della mancata sottoscrizione in calce dell’offerta tecnica, avendo la stessa firmato esclusivamente il relativo frontespizio.

I giudici amministrativi hanno evidenziato che la sottoscrizione dell’offerta, oltre a assicurare la provenienza e la serietà della medesima, vincola l’autore alle dichiarazione in esso contenute.

Pertanto, solo con la firma in calce si esprime il senso della consapevole assunzione della paternità di un testo e della responsabilità in ordine al suo contenuto.

Le firme e i timbri posti sul frontespizio o sulla prima pagina di elaborati e documenti, pertanto, non possono ritenersi equipollenti alla sottoscrizione.

Tale omissione, inoltre, non integra una mera irregolarità formale, sanabile nel corso del procedimento, ma inficia irrimediabilmente la validità e la ricevibilità della dichiarazione, configurando incertezza assoluta circa la volontà della parte che aveva redatto l’offerta tecnica di fare proprio in tutto e per tutto il contenuto della stessa.

Pertanto, la ditta deve essere esclusa.

 


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