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Lombardia, deliberazione n. 235 – Spesa di personale


Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla corretta applicazione dell’articolo 1, comma 557, della Legge 296/2006.

L’ente ha premesso che l’ammontare della spesa del personale effettivamente sostenuta nell’esercizio 2012 risulta anormalmente basso rispetto al parametro di riferimento dell’anno 2011, in quanto le assunzioni programmate non si sono concretizzate in tempi celeri.

Pertanto, l’ente ha chiesto se se sia possibile considerare – dal punto di vista prettamente finanziario – le spese afferenti alle nuove assunzioni come incidenti sul bilancio dell’Ente sin dalle relative cessazioni del personale sostituito.

I magistrati contabili della Lombardia, con la deliberazione n. 235/2013 pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo l’11 giugno, hanno chiarito che “la mera programmazione di assunzione di personale nell’esercizio di riferimento, seppur approvata in sede di bilancio di previsione, non integra la fattispecie d’impegno automatico di cui al citato art. 183 comma 2 lett. a), se ed in quanto riferita ad obbligazioni non ancora giuridicamente perfezionate, per le quali non sussiste ancora alcun rapporto di lavoro con l’Ente”.

I magistrati contabili hanno ricordato che secondo la giurisprudenza contabile “possono rilevare – ai soli fini del confronto ex art. 1 comma 557 l. n. 296/2006 – le spese “che decorrono” dal momento dell’avvio delle procedure di assunzione, purché la singola procedura di reclutamento sia sfociata nell’assunzione del dipendente quale unitaria concatenazione di atti prodromici all’impegno contabile in senso proprio”.

Pertanto, secondo i giudici contabili, non rilevano “quale dies a quo della rilevanza “virtuale” della spesa ex art. 1 comma 557 l. n. 296/2006, meri atti programmatori oppure pregresse procedure non conclusesi utilmente per mancanza di aspiranti o per altre ragioni (ed a fortiori per fatto imputabile all’ente medesimo)”.

In senso contrario, si era espressa la sezione controllo della Basilicata, con la deliberazione 2/2012 e di recente la Ragioneria Generale dello Stato, nella nota del 26 febbraio 2013.

 


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