Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla corretta interpretazione dell’articolo 92 del d.lgs. 163/2006, in particolare sul rapporto tra la disciplina regolamentare adottata dalla singola amministrazione e la misura massima liquidabile.
L’ente, pertanto, ha chiesto se possa riconoscere l’incentivo alla progettazione nella misura del 2 %, laddove il regolamento interno, in ossequio al previgente testo dell’art. 92 cit., continui a prevedere quale misura massima del premio, lo 0,5%.
I magistrati contabili dell’Emilia, con la deliberazione n. 62/2013, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 26 febbraio, hanno chiarito che l’ente non può riconoscere l’incentivo alla progettazione in misura maggiore rispetto a quanto previsto dalle norme regolamentari, in vigore al momento in cui l’attività progettuale è stata attuata.
Il Collegio ha infatti ricordato che “mediante l’articolo 92, comma 5, d.lgs. cit., il legislatore statale ha stabilito il limite massimo dei compensi aggiuntivi che possono essere riconosciuti ai dipendenti che partecipano allo svolgimento di attività connesse con la realizzazione di lavori pubblici (2% dell’importo dei lavori posti a base di gara), demandandone la specifica individuazione alla potestà regolamentare di ciascuna amministrazione”.