Un sindaco ha chiesto un parere in ordine alla possibilità di prevedere, attraverso lo strumento regolamentare, l’attribuzione di compensi incentivanti per gli accertamenti Imu da corrispondere al personale addetto.
I magistrati contabili del Veneto, con la deliberazione n. 22/2013, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 1° febbraio, hanno chiarito che l’ente non è autorizzato a prevedere compensi incentivanti per gli accertamenti Imu in favore del personale dipendente in quanto “solo la legge può derogare a tale sistema, prevedendo talora ulteriori specifici compensi (delibera 337/2011/PAR del 25/07/2011) o addirittura la possibilità di una diversa strutturazione del trattamento economico (cfr., ad esempio, gli artt. 24 e 45 del D.lgs. n. 165 del 2001), sia sul piano qualitativo che su quello quantitativo: con la conseguenza che il contratto individuale o una determinazione unilaterale dell’ente (ad esempio un regolamento) non possono determinare il corrispettivo e, dall’altro, che tale corrispettivo retribuisce ogni attività che ricade nei doveri d’ufficio (principio di onnicomprensività)”.