di Andrea Marmugi
Il Garante per la sicurezza della privacy ha pubblicato sulla Newsletter 336 del 18 Marzo 2010 alcuni chiarimenti riguardo la divulgazione dei dati sanitari dei dipendenti, ed in particolare per quanto riguarda la loro pubblicazione online.
Il Garante ha ribadito che è vietata la diffusione dei dati sulla salute attraverso la rete, anche se questi possono avere un valore per quanto riguarda la trasparenza della situazione economica o produttiva dell’Ente stesso.
Il garante è intervenuto a seguito della richiesta di un dirigente che, dopo aver ricevuto comunicazione della risoluzione del rapporto di lavoro, è venuto a conoscenza di un comunicato stampa pubblicato anche sui principali sistemi di comunicazione, dove erano riportati nome, cognome, informazioni sul suo stato di salute e sull’assenza dal lavoro dovuta a uno “stato morbile”.
Il dirigente ha anche evidenziato come a causa del comunicato stampa, incontrasse difficoltà nel proprio reinserimento professionale.
Dal canto suo, il datore ha giustificato il proprio operato, appellandosi alla necessità di chiarezza e trasparenza richiesta dal mercato nel quale opera.
Nel motivare la sua decisione, il Garante ha ribadito che la diffusione delle informazioni idonee a rilevare lo stato di salute è vietata dal Codice della Privacy e che quindi, anche la diffusione online, è contro le normative.
Il Garante ha inoltre sottolineato che la richiamata esigenza di trasparenza avrebbe potuto essere ugualmente perseguita dall’Ente, omettendo nel comunicato stampa l’indicazione delle condizioni di salute dei singoli individui.