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RUP: la responsabilità per il pagamento della fornitura in assenza della regolare esecuzione


Il responsabile del procedimento, prima di avviare l’iter del pagamento della fattura emessa dalla ditta fornitrice, è tenuto a verificare la correttezza dell’importo in relazione al materiale effettivamente fornito (e di quest’ultimo rispetto all’ordinativo), nonché a verificare la qualità e quantità del materiale medesimo.

La violazione degli specifici doveri normativi di verifica è fonte di responsabilità amministrativa.

Questo il principio ribadito dalla Corte dei conti, sez. giur. Veneto, con la sentenza n. 146 depositata il 13 dicembre 2017.

Nel caso di specie il Comandante della Polizia aveva affidato la fornitura di vestiario per gli agenti mediante Ordine di Acquisto Diretto (ODA) sul MEPA.

L’affidamento era avvenuto in assenza della preventiva ricognizione delle effettive e concrete necessità di fornitura della massa vestiario, sulla base di una del tutto teorica fornitura “standard”, nei fatti poi oggetto di significative e numerose variazioni (la maggior parte degli agenti aveva infatti chiesto cambi e/o sostituzioni di uno o più capi con altri).

Senza verificare la regolarità della consegna del materiale, avvenuta in più tranche, il RUP aveva provveduto alla liquidazione della fattura emessa dalla ditta fornitrice.

Da verifiche effettuate in un momento successivo era emerso che la merce effettivamente consegnata sarebbe stata in quantità inferiore rispetto a quella descritta nella fattura.

Come ribadito dai giudici contabili il RUP è tenuto a gestire correttamente l’intero procedimento di affidamento, dalla programmazione alla gestione ed esecuzione dei contratti.

Non si può prescindere, nello specifico, da una serie di attività di carattere procedimentale, tra cui la preventiva ricognizione dei fabbisogni, l’individuazione dei beni da acquistare, la verifica della congruità dell’offerta, l’affidamento, la verifica quali-quantitativa della fornitura e congruità rispetto all’ordine e all’offerta.

Il RUP, pertanto, in sede di esecuzione della fornitura della massa vestiario da parte della ditta affidataria, avrebbe dovuto verificare la completezza e la rispondenza all’ordine e alle relative modifiche e, essendo intervenute le sostituzioni di determinati capi di vestiario, che il relativo prezzo fosse equivalente a quello dei capi sostituiti ovvero, in caso negativo, che la fornitura non esuberasse dall’impegno di spesa assunto ovvero ancora che la fatturazione corrispondesse all’effettivo importo dei beni forniti in caso di valore della fornitura inferiore rispetto all’originario ordine.

Stante la condotta complessivamente negligente nella gestione delle diverse fasi dell’appalto, il Rup è stato condannato a corrispondere all’ente la differenza tra quanto pagato ed il valore di quanto effettivamente fornito (Corte dei Conti, sez. giur. Abruzzo, sentenza n. 24/2017).

Leggi la sentenza
CC Giur. Veneto sent. n. 146 – 17


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